
Gestione Trasparente dei processi
In un mondo sempre più attento ai valori dell’etica e della trasparenza, l’integrità diventa frontiera di competitività in grado di accrescere fiducia e reputazione nell’azienda. Fraternità Sistemi ha fatto della gestione della legalità il proprio core business. Siamo protagonisti attivi e riconosciuti in un mercato ad alta complessità ed in continua evoluzione, in cui siamo chiamati a gestire ogni giorno diversi tipi di situazione, anche potenzialmente corruttive.
In attuazione della L.190/2012, contenente norme per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione, è stato pubblicato il D.Lgs. 33/2013 che prevede che anche gli enti di diritto privato, di cui all’art. 2bis, comma 2, lett. c, debbano assicurare misure minime di trasparenza, cui Fraternità Sistemi assolve in questa sezione del sito, dove sono consultabili le informazioni previste dal decreto ed altri documenti a disposizione dei cittadini.

Politica anticorruzione
Fraternità Sistemi, forte di un’esperienza ventennale nella gestione dei tributi per le amministrazioni locali, si pone quale interlocutore autorevole ed affidabile, attento al valore della legalità. Fraternità Sistemi attua una politica di tolleranza zero sui fenomeni corruttivi, consapevole che la corruzione ostacoli lo sviluppo della società, sottraendo risorse ai territori e le possibilità di crescita e riscatto delle persone, in particolare della fascia di popolazione più debole.

Un approccio sostenibile
Fraternità Sistemi aderisce al Global Compact delle Nazioni Unite, l’iniziativa strategica di cittadinanza d’impresa più ampia al mondo per guidare il cambiamento verso un’economia globale sostenibile: un’economia che si propone come rispettosa dei diritti umani e del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente e della lotta alla corruzione, che garantisca a tutti opportunità e benefici. L’iniziativa, che si articola in politiche sostenibili, nel rispetto della responsabilità sociale d’impresa e nella pubblicazione e condivisione dei risultati e delle azioni intraprese, promuove 10 principi cardine ed universalmente condivisi, in quanto derivati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dalla Dichiarazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, dalla Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo e dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione.

Modello organizzativo, gestione e controllo
Con il Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 (D.Lgs. n. 231/2001) è stata dettata la disciplina della “responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato”.
Tale disciplina si applica agli enti forniti di personalità giuridica e alle società e associazioni anche prive di personalità giuridica.
Secondo la disciplina introdotta dal D.Lgs. n. 231/2001, le società possono essere ritenute “responsabili” per alcuni reati (generalmente dolosi, talvolta colposi) commessi o tentati, nell’interesse o a vantaggio delle società stesse, da esponenti dei vertici aziendali (i c.d. soggetti “in posizione apicale”) e da coloro che sono sottoposti alla direzione o vigilanza di questi ultimi (i c.d. “sottoposti”).