Gestione delle dichiarazioni successorie per gli enti locali
Fraternità Sistemi propone convenzioni ad hoc ai Comuni che vogliano offrire il servizio di consulenza e gestione delle dichiarazioni di successione ai propri cittadini, a costi calmierati.
La cooperativa, attraverso i suoi professionisti, ha infatti maturato competenza ed esperienza nell’adempimento di questa pratica obbligatoria, di natura prevalentemente fiscale, con cui si comunica all’Agenzia delle Entrate il subentro degli eredi nel patrimonio del defunto, per determinare le imposte dovute in base al quadro normativo in vigore.
Il cittadino è tenuto a presentare la domanda all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla data di apertura della successione. Presentare la dichiarazione oltre i 12 mesi espone a sanzioni di carattere amministrativo che aumentano al crescere del ritardo. Inoltre, senza la dichiarazione di successione, non è possibile alienare beni mobili registrati (auto) né quelli immobili o fare volture catastali.
Grazie alla convenzione con Fraternità Sistemi, i Comuni possono agevolare i cittadini che devono adempiere a quest’obbligo, beneficiando di tariffe contenute, proposte ad hoc per gli enti locali. Consapevole che ogni successione sia diversa dalle altre, la cooperativa mette a disposizione i suoi professionisti per seguire le pratiche necessarie ad effettuare la dichiarazione in piena tranquillità, con l’obiettivo di soddisfare le aspettative dell’utente finale.
Per il cittadino
Il servizio è destinato agli eredi, ai legatari ed ai loro rappresentanti, nonché agli immessi nel possesso dei beni ereditari, agli amministratori dell’eredità, ai curatori dell’eredità giacente e gli esecutori testamentari.
Si può accedere al servizio attraverso il proprio Comune di residenza, qualora sia stata siglata una convenzione, o rivolgendosi direttamente alla cooperativa.
Faq
Quali sono i documenti necessari per la predisposizione?
- Certificato di morte in carta libera per uso dichiarazione di successione;
- Fotocopia di un documento di identità e codice fiscale del defunto e di tutti gli eredi;
- Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (Stato di famiglia storico);
- Certificato di Matrimonio (estratto per riassunto dell’atto di matrimonio del defunto);
- Atti di provenienza delle proprietà immobiliari intestate al defunto e/o cointestate con altri soggetti;
- Dichiarazione bancaria / postale che attesta i saldi dei c/c, libretti di risparmio, valore titoli, mutui e prestiti intestati al defunto alla data del decesso;
- Per i terreni: certificato di destinazione urbanistica alla data del decesso (da richiedere all’ufficio tecnico del comune in cui si trovano i terreni);
- Atti di donazione che il defunto ha stipulato in vita in favore di uno o più eredi;
- 2 copie autentiche della pubblicazione dell’eventuale testamento;
- Copia autentica del verbale di eventuale rinuncia all’eredità;
- Fattura dell’avvenuto pagamento delle spese funebri e delle spese mediche;
- Dichiarazione societaria di titolarità di quote e valorizzazione delle stesse (sottoscritta dal commercialista);
- Verbale di apertura delle cassette di sicurezza, redatto da un funzionario dell’Agenzia delle Entrate competente per territorio oppure da un pubblico ufficiale.
Dove si presenta la dichiarazione di successione?
Da predisporre su apposito modello a disposizione presso l’Agenzia delle entrate a pena di nullità della dichiarazione stessa, la dichiarazione deve essere presentata presso l’Ufficio delle Entrate nella cui circoscrizione era fissata l’ultima residenza (domicilio fiscale) nel caso in cui il de cuius fosse residente in Italia.
A partire dal 2014 per le successioni aperte al 3 ottobre 2006 la dichiarazione deve essere spedita telematicamente mediante il software messo a disposizione dal sito dell’Agenzia delle Entrate o recandosi ad un Centro di Assistenza Fiscale. I canali di trasmissione sono Entratel o Fisconline.
Nel caso invece in cui il defunto fosse residente all’estero, la dichiarazione di successione andrà presentata presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione era stata fissata l’ultima residenza italiana. Se però non è nota l’ultima residenza italiana, la dichiarazione è da inoltrarsi presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Roma 6.
Qual è la base imponibile nella dichiarazione di successione?
La base imponibile nella dichiarazione di successione – ovvero il valore netto dell’asse ereditario su cui verranno calcolate le imposte di successione – è determinata quale differenziale tra l’importo complessivo dei beni e dei diritti che rappresentano l’attivo dell’asse ereditario, e l’importo complessivo delle passività e degli oneri deducibili (si pensi, tra i principali, ai debiti personali del defunto). I beni e i diritti cui si riferisce la norma sono quelli che si trovano sia nel territorio dello stato che all’estero, purché il de cuius fosse residente in Italia al momento della morte.
Cosa si fa dopo la aver fatto la dichiarazione di successione?
Dopo aver presentato la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate, quest’ultima provvede a notificare agli eredi la liquidazione dell’imposta di successione che va saldata entro i 60 giorni successivi alla richiesta.
A quanto ammontano le imposte di successione?
L’imposta di successione oggi in vigore prevede tre aliquote distinte, a seconda del grado di parentela degli eredi, e conseguenti franchigie, cioè soglie entro le quali non è dovuta l’imposta, secondo il seguente schema:
- 4% per il coniuge e i parenti in linea retta (genitori e figli), da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 1.000.000 di euro;
- 6% per fratelli e sorelle, da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 100.000 euro;
- 6% da calcolare sul valore totale (cioè senza alcuna franchigia), per gli altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, nonché affini in linea collaterale fino al terzo grado;
- 8% da calcolare sul valore totale (cioè senza alcuna franchigia), per le altre persone.
Se a beneficiare del trasferimento è una persona portatrice di handicap grave, l’imposta si applica sulla parte del valore della quota che supera 1.500.000 euro.
In ogni caso la successione di beni immobili è comunque soggetta alle imposte ipotecaria e catastale, nella misura rispettiva del 2% e dell’1%, a meno che che il beneficiario non sia in possesso dei requisiti per l’agevolazione “prima casa”.
Come viene liquidata l’imposta?
Deve essere pagata, ai sensi dell’articolo 36 del Testo Unico, dagli eredi, in solido per quanto dovuto da loro e dai legatari, dai chiamati all’eredità nel possesso dei beni ereditari e nel limite del valore di questi e dai legatari relativamente ai propri legati.
Le imposte ipotecarie, catastali e di bollo relative agli immobili devono essere autoliquidate dagli eredi con addebito su un conto aperto presso un intermediario della riscossione – convenzionato con l’Agenzia delle Entrate – e intestato al dichiarante della successione.
L’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate notifica l’avviso di liquidazione dell’imposta di successione ed entro sessanta giorni dalla notifica è dovuto il pagamento dell’imposta.
La dichiarazione di successione può essere modificata?
Si può modificare se, dopo la presentazione, sopraggiungono eventi che comportano delle modifiche nella devoluzione dell’attivo ereditario. La modifica è consentita ai sensi del sesto comma dell’articolo 28 del Testo Unico.